RISCALDAMENTO RADIANTE:
Questo sistema di distribuzione del calore può essere utilizzato in abitazioni con fabbisogno di basse induzioni energetiche e pertanto caratterizzate da coibentazioni importanti e serramenti con dispersioni molto contenute.
L’impianto radiante può essere eseguito a pavimento, a parete o a soffitto. Le temperature medie di funzionamento per il riscaldamento si aggirano attorno ai 30-40 °C. In tal modo con i nuovi generatori si riesce ad avere una elevata resa e consumi ridotti, risultando efficaci anche strumenti per la produzione di calore quali la pompa di calore.

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La distribuzione del calore è uniforme e con opportuni accorgimenti le tubature possono essere usate anche per il raffrescamento con acqua che viaggia dai 14 ai 18 °C, in tal modo si evitano le correnti di aria fredda tipiche dei condizionatori.
Non si deve pensare all’impianto radiante come un impianto a radiatori, esso ha bisogno di una elevata inerzia termica, perché l’impianto vada a regime c’è la necessità di tenerlo acceso per molto tempo, ciò non vuol dire consumi più elevati, tutt’altro, però se si vive in casa due ore al mattino e due la sera quando il sistema è arrivato a regime e pertanto bisogna spegnerlo in tal caso sarebbe meglio orientarsi su di un sistema tradizionale a radiatori.

Non è vero che le caldaie a condensazione non funzionano se installate su impianti a radiatori, se la casa risulta ben coibentata e i radiatori sono ben dimensionati, abbiamo l’esempio tangibile di abitazioni che riescono a raggiungere i 21 °C ambiente con 0 °C esterni con temperature di mandata di 45 °C, quasi fosse un impianto radiante.
Per quanto riguarda i costi un impianto radiante costa all’acquisto circa 20-30 %  più di un impianto tradizionale, ma il risparmio sulla bolletta è di circa del 20% rispetto ad un impianto tradizionale.

I problemi di salute che sconsigliava a chi soffriva di problemi circolatori è stato sorpassato, grazie alle nuove tecnologie e alla normativa intervenuta che prescrive uno spessore minimo di massetto o la temperatura massima di superficie. In generale il riscaldamento a pavimento non deve sperare i 29 °C tranne nei bagni 33 °C e nelle zone marginali fino ad un metro dalle pareti i 35 °C.

In alternativa i pannelli possono essere installati a parete o a soffitto. I principali vantaggi dei sistemi a parete sono i ridotti costi di installazione e l’inferiore inerzia termica: si scaldano più in fretta dei sistemi a pavimento. Non assicurano però un’omogenea distribuzione del calore e comportano notevoli problemi pratici, perché le pareti nelle quali sono installati i pannelli devono essere libere da mobili. La superficie occupata dalla parte radiante dipende dalla temperatura di progetto e in generale varia da un terzo alla metà della superficie calpestabile dell’edificio.

La soluzione a soffitto è la meno utilizzata. Pur presentando il vantaggio di un trasporto di calore meno ostacolato, perché non ci sono arredi e di non dover intervenire sul pavimento, comporta il rischio di raggiungere, a livello della testa, una temperatura superiore a quella di benessere. L’aria calda tende infatti ad andare verso l’alto; poiché in questo caso il riscaldamento arriva proprio dall’alto, le temperature massime ammissibili dipendono molto dall’altezza dell’installazione.

 

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