Con il passare degli anni sempre unità condominiali in possesso di riscaldamento autonomo hanno problemi con lo scarico dei fumi dei generatori, nella maggior parte si tratta di generatori a camera aperta, di tipo B.

 
Spesso ci si accorge di tale problema in fase di controllo dei rendimenti della combustione da parte dei tecnici per la manutenzione ordinaria, o in seguito ai controlli dei tecnici preposti da provincia o comune o nella peggiori delle ipotesi ci si accorge del loro scarso tiraggio, in seguito all’intervento della sonda fumi che blocca il funzionamento del generatore.

Spesso questo capita a generatori vecchi, ma anche appena sostituiti sempre a camera aperta, il cliente si affida ad installatori poco qualificati che con 4 flessibili collegano la nuova caldaia all’impianto termoidraulico e con un pezzo di tubo (nel migliore delle ipotesi in acciaio) collegano lo scarico dei fumi alla canna fumaria collettiva esistente.

Capita però che con i nuovi generatori, con rendimenti migliori, i fumi siano leggermente più freddi riducendo quindi uno dei valori per un tiraggio migliore, infatti questa piccola differenza di temperatura a volte fa si che la sonda di sicurezza, magari più sensibile di quella della caldaia precedente blocchi il funzionamento della caldaia.

A volte anche la mancata manutenzione alle canne fumarie spesso in muratura e prive di qualunque requisito tecnico comporta un mancato tiraggio.

La soluzione migliore per ovviare a tale problema è:
1) L’intubamento della canna fumaria esistente, solo nell’eventualità che il condotto fumi evacui solo ed esclusivamente i fumi di un solo generatore, senza convogliare in canne collettive
2) L’esecuzione di canne esterne, quando queste collegano più apparecchi vengono definite canne collettive

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